“Vitruvio e… Bernardino Baldi” – 15 APRILE 2021
Il secondo incontro del ciclo “Vitruvio e…” è dedicato alla figura di Bernardino Baldi, intellettuale eclettico formatosi nella corte di Urbino che ebbe tra i suoi maestri Federico Commandino e Guidobaldo del Monte. Fu poeta, matematico e poligrafo, studioso di meccanica e scienza e tra i suoi vari e diversi interessi si occupò del De Architectura, elaborando uno studio sul lessico vitruviano, il De verborum Vitruvianorum significatione, sive perpetuus in M. Vitruvium Pollionem commentarius e un trattato sugli Scamilli impares vitruviani.
“Io mi posi anco – scrive – ad un’altra fatica intorno a questo autore, spronatovi da’ comandamenti di Vespasiano Gonzaga Duca di Sabbioneta, il quale si compiacque ch’io fossi seco ne la lettione di questo autore. L’opera era un Dittionario Vitruviano nel quale si dichiaravano tutte le parole et i termini oscuri che sono in tutta la sua Architettura, il che facevo non molto difficilmente, per la cognitione de le lingue e de le cose, ne le quali fin da fanciullo io m’ero per natural inclinatione dilettato; e condussi l’opera infino al sesto libro, nel qual tempo mutata la proffessione, fu forza ch’io ponessi l’opera così imperfetta a dormire”.
La videoconferenza, coordinata dal prof. Oscar Mei e presentata dal prof. Francesco Paolo di Teodoro, sarà trasmessa sui canali Facebook e Youtube del Centro Studi Vitruviani.
Due note sul relatore
A parlarci di Bernardino Baldi e del suo lavoro sul testo vitruviano sarà il prof. Marco Biffi docente di Linguistica italiana all’Università di Firenze, collaboratore della Normale di Pisa e dell’Accademia della Crusca (per la quale cura i progetti digitali tra cui la versione elettronica del celebre Vocabolario).
La sua attività di ricerca è incentrata soprattutto sullo studio della lingua tecnica in diacronia (in particolare quella architettonica, quella militare, quella meccanica), dell’italiano trasmesso (radiofonico, televisivo, della rete), della linguistica informatica applicata alla storia della lingua. Allo studio di temi si aggiunge l’analisi della lingua di specifici autori quali Boccaccio, Leon Battista Alberti, Francesco di Giorgio Martini, Leonardo da Vinci e Benedetto Varchi.
Link su Youtube
https://www.youtube.com/watch?v=BgxvIyYv7NA
“Vitruvio e… Francesco di Giorgio Martini” – 18 MARZO 2021
Il primo incontro del ciclo “Vitruvio e…” è dedicato alla figura di Francesco di Giorgio Martini, pittore, scultore, architetto e ingegnere militare nato a Siena il 23 settembre del 1439 del quale il nostro territorio conserva straordinarie architetture. Fu, come altri maestri del Rinascimento, architetto “vitruviano”. A testimonianza del ruolo che Vitruvio esercitò in quella straordinaria stagione italiana, va ricordato che Francesco di Giorgio Martini tradusse personalmente, per primo e quasi interamente, il De Architectura di Vitruvio in una serie di carte che costituiscono il suo manoscritto autografo più importante (ms. II.I.141), conservato alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
La videoconferenza, coordinata dal prof. Oscar Mei e presentata dal prof. Francesco Paolo di Teodoro, sarà trasmessa sui canali Facebook e Youtube del Centro Studi Vitruviani.
Due note sul relatore
A parlarci di questo rapporto e di questo straordinario lavoro martiniano sarà il prof. Marco Biffi docente di Linguistica italiana all’Università di Firenze, collaboratore della Normale di Pisa e dell’Accademia della Crusca (per la quale cura i progetti digitali tra cui la versione elettronica del celebre Vocabolario) e autore, fra l’altro, proprio di un volume su Francesco di Giorgio Martini e sulle origini del linguaggio architettonico (La traduzione del De Architectura di Vitruvio, Pisa, Scuola Normale Superiore, 2002).
La sua attività di ricerca è incentrata soprattutto sullo studio della lingua tecnica in diacronia (in particolare quella architettonica, quella militare, quella meccanica), dell’italiano trasmesso (radiofonico, televisivo, della rete), della linguistica informatica applicata alla storia della lingua. Allo studio di temi si aggiunge l’analisi della lingua di specifici autori quali Boccaccio, Leon Battista Alberti, Francesco di Giorgio Martini, Leonardo da Vinci e Benedetto Varchi.
Link su Youtube
https://www.youtube.com/watch?v=qnR9j0M1pB4
“Vitruvio e… geni e artisti dentro il De Architectura” – edizione 2021
In programma una serie di videoconferenze per continuare a raccontare Vitruvio attraverso i maestri del Rinascimento e il loro particolare rapporto con l’opera del grande architetto e trattatista romano al quale Pierre Gros dedicherà una speciale lezione.
Gli incontri, coordinati da Oscar Mei, saranno tutti trasmessi in diretta sui canali YouTube e Facebook del Centro Studi Vitruviani.
Giovedì 18 marzo 2021, ore 18.00
MARCO BIFFI (Università di Firenze),“Vitruvio e Francesco di Giorgio Martini”
Giovedì 15 aprile 2021, ore 18.00
MARCO BIFFI (Università di Firenze),“Vitruvio e Bernardino Baldi”
Giovedì 6 maggio 2021, ore 18.00
PIERRE GROS (Académie des Inscriptions et Belles-Lettres),“Vitruvio e noi. Come e perché leggere il De Architectura oggi”
Giovedì 20 maggio 2021, ore 18.00
AURORA SCOTTI TOSINI (Politecnico di Milano),“Vitruvio e Pellegrino Tibaldi”

VITRUVIO E FANO
Per una rilettura della documentazione
di Serena Evelina Peruch
introduzione di Lorenzo Braccesi
Diverse sono le località che si accreditano come patria del famoso trattatista e architetto Vitruvio, ma Fano si candida come la città più indiziabile per esserlo. Esaminata tutta la documentazione letteraria ed epigrafica riguardante la gens Vitruvia, il libro giunge alla conclusione che Vitruvio potrebbe essere stato fra i neo-ecisti della colonia di Fano ottavianea. Il distretto censitario, o tribus, al quale era iscritto Vitruvio era quello della tribus Pollia, che, non caso, comprendeva anche Fanum Fortunae nel proprio ambito territoriale; inoltre nessuna delle città dove è attestata una gens Vitruvia – e che per questo motivo rivendicano i natali dell’architetto – è compresa nella tribus Pollia.
COMUNICATO STAMPA – Oscar Mei il nuovo Coordinatore Scientifico del Centro Studi Vitruviani
Il prof. Oscar Mei, archeologo, docente dell’Università di Urbino “Carlo Bo”, è in nuovo Coordinatore Scientifico del Centro Studi Vitruviani. E’ stato nominato, all’unanimità, dall’Assemblea dei Soci del Centro Studi Vitruviani (Mibact, Comune di Fano, Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, Università Politecnica delle Marche, Università di Urbino) nella riunione di ieri sera 24 settembre 2020, in base anche alla designazione unanime espressa dal CdA nella riunione del 15 settembre scorso.
La decisione è stata presa a seguito delle recenti dimissioni del prof. Paolo Clini per “motivi personali e professionali”. L’Assemblea dei Soci ha ringraziato il prof. Clini per il contributo fondamentale dato al Centro Studi, fin dalla sua istituzione, in questi primi dieci anni di attività e ha salutato con favore la sua disponibilità a continuare la collaborazione con il Centro.
Ora tocca al prof. Oscar Mei mettersi al lavoro per dare continuità al percorso tracciato e svilupparne anche le notevoli possibilità, rilanciando l’attività scientifica e culturale del Centro Studi, con la collaborazione di un rinnovato Comitato Scientifico e dello stesso CdA.
In questa direzione i soci, a cominciare dal Comune di Fano, hanno ribadito che non faranno mancare il proprio impegno e il proprio sostegno al Centro affinché si consolidi come istituzione scientifica di riferimento per lo studio e la ricerca sull’opera vitruviana e la sua modernità, sulla figura di Vitruvio e il suo speciale rapporto con la città di Fano.
Fano, 25 settembre 2020

LEONARDO NELLA CITTA’ DI VITRUVIO
LE MOSTRE DEL CINQUECENTENARIO
A Fano un primo bilancio delle Mostre dedicate a Leonardo nel segno del suo rapporto con Vitruvio.
A curare la Giornata studi due studiosi di Leonardo: Annalisa Perissa Torrini, già Direttrice del Gabinetto dei Disegni delle Gallerie dell’Accademia di Venezia dove è conservato l’Uomo Vitruviano e Francesco Paolo Di Teodoro, Politecnico di Torino, uno dei massimi esperti di Leonardo.
Ad aprire i lavori proprio la Mostra di Fano “Leonardo e Vitruvio. Oltre il cerchio e il quadrato”, l’unica che ha specificatamente trattato il rapporto tra Vitruvio e Leonardo e che sarà illustrata da Francesca Borgo e Paolo Clini Coordinatore Scientifico del Centro Studi Vitruviani, curatori della Mostra insieme a Guido Beltramini. Seguiranno con differenti, originali approfondimenti gli stessi due responsabili scientifici della Giornata, Annalisa Perissa Torrini e Francesco Paolo Di Teodoro e, a seguire, Alba Zanini, Enrica Pagella, Alfredo Buccaro, Sara Taglialagamba, Claudio Giorgione, Benedetta Spadaccini, Ilaria de Palma, Andrea Bernardoni, Roberta Barsanti e Margherita Melani.
Ad essere rievocate saranno così le mostre della stessa Fano, di Venezia, Torino, Napoli, Roma, Milano, Firenze, Vinci e Harleem.
VITRUVIO E LA CINA
Il Centro Studi Vitruviani allarga la riflessione sul classico con un incontro dedicato agli influssi del De Architectura nell’opera di Xu Guangqi nella Cina del XVII secolo.
La professoressa Michela Cigola dell’Università di Cassino ci accompagnerà in questo articolato percorso che si terrà a Fano il 23 Novembre 2019 ore 17,00 presso la sala ipogea della Mediateca Montanari.
PRESENTAZIONE VOLUMI: “DEL MOTO E MISURA DELL’ACQUA” E “I MANOSCRITTI DI LEONARDO DA VINCI”
Ormai prossimi alla chiusura della mostra “Leonardo e Vitruvio: oltre il cerchio e il quadrato. Alla ricerca dell’armonia. I leggendari disegni del Codice Atlantico.” il Centro Studi Vitruviani continua a proporre occasioni culturali per celebrare il genio di Leonardo da Vinci.
MANIA GEOMETRICA
di Francesca Borgo
“Disegnati a penna e inchiostro con minuzia da miniaturista, centosettantasei cerchi e semicerchi affollano il foglio, stipati su nove filari alternati a brevi colonne di testo. Il più spettacolare di una serie di studi funzionali alla quadratura del cerchio – l’antica utopia geometrica che a lungo ossessiona Leonardo – il disegno serve a sistematizzare, in una sorta di atlante visivo, diverse declinazioni della stessa equivalenza di superficie: centosettentasei soluzioni allo stesso problema, schierate sulla carta con un piacere che è insieme cerebrale e – innegabilmente – estetico.
[…]
Come dichiara il titolo, il soggetto del foglio è la «transmutazione d’equali superfizi rettilinie in varie figure curvilinie», un esercizio propedeutico alla quadratura del cerchio, la cui soluzione Leonardo attribuiva a Vitruvio, «il primo che la trovò a caso» – e per di più senza accorgersene – grazie a un metodo non propriamente matematico, ma piuttosto empirico e meccanico. Nel contemporaneo Manoscritto G (1510-1515) Leonardo associa infatti la quadratura del cerchio al meccanismo dell’odometro vitruviano, osservando come, nel misurare una distanza, le rivoluzioni della ruota del contachilometri non facciano che risolvere una circonferenza in una retta, srotolandola come una buccia d’arancia…”
- Dettaglio Codice atlantico f 455r
CTESIBIO, LA CLESSIDRA E IL SALVAGENTE
di Cristiano Zanetti
“Il termine clessidra è una parola composta che deriva dall’antico greco e letteralmente significa “ruba-acqua”. Le primitive clessidre erano infatti vasi con tacche segna-livello che si svuotavano tramite un foro nella base. Tali sistemi di cronometraggio erano poco precisi: la pressione dell’acqua diminuiva con il calare del livello del liquido, rendendo il flusso progressivamente più lento e scarso. Vitruvio, nell’ultimo capitolo del libro IX del De architectura, ci parla delle prime clessidre di precisione prodotte da grandi matematici greci quali Ctesibio d’Alessandria, inventore del III secolo a.C.
[…]
Le clessidre descritte da Vitruvio presentano certe importanti caratteristiche meccaniche a cui guarda Leonardo interpretandole in modo originale. Nel f. 943r del Codice atlantico possiamo apprezzare il complesso ragionamento di Leonardo, fatto di rappresentazioni grafiche in sequenze progressive a cui alla fine si aggiunge una descrizione scritta nella classica grafia speculare leonardesca. Per ottenere l’uniformità del flusso di cui parla Vitruvio, Leonardo immagina una clessidra rifornita da un canale n che sversa costantemente dell’acqua nel recipiente m, montato su un perno, e quindi predisposto a un moto rotatorio che gli permette, tramite uno sversatore, di colmare progressivamente i ventiquattro «bottini» o “recipienti delle ore”, di cui qui vediamo rappresentato solo il primo. Due galleggianti, grazie alla spinta dell’acqua, fungono da attivatori di due diverse operazioni meccaniche…”
Estratto dal catalogo della mostra “Leonardo e Vitruvio. Oltre il cerchio e il quadrato” Collana del Centro Studi Vitruviani – Marsilio Editori
- Dettaglio Codice atlantico, f. 943r