PRESENTAZIONE
L’antica via consolare Flaminia, che collegava Roma al mare Adriatico, fungeva da strada principale per le città romane di Fanum Fortunae e Ariminum. Lungo la Via Flaminia si estende ancora oggi un territorio straordinario che presenta notevoli risorse: testimonianze archeologiche, paesaggi rurali, paesaggi naturali, infrastrutture e insediamenti antichi e moderni. L’identità culturale romana di questo territorio è profondamente legata alle sue testimonianze archeologiche. Gli amministratori locali che operano in questo territorio hanno cercato di connotare in questi ultimi anni quest’area con il suo passato romano, anche sostenendo le attività condotte dal Centro Studi Vitruviani (CSV). Più in generale, le amministrazioni intendono promuovere nuove forme “smart” di turismo culturale e di turismo rurale-ambientale, capaci di valorizzare questo ingente patrimonio territoriale in modo compatibile con la conservazione di tutte le risorse locali.
Per questi motivi, il Seminario Uniscape En-route “Landscape & archaeology” si concentrerà sullo sviluppo intelligente e sulla valorizzazione sostenibile del paesaggio e della archeologia.
I diversi seminari En-route sono stati pensati come strumento per promuovere la Convenzione Europea del Paesaggio, coinvolgendo sia la comunità accademica a livello europeo sia i vari soggetti e decisori locali interessati (istituzioni, politici, abitanti, attori economici e sociali) e prendendo spunto dal caso di studio specifico (la Via Flaminia antica ed il suo territorio) per sviluppare un confronto più ampio esteso ad altri territori simili. Questo darà l’opportunità agli attori locali di confrontarsi con un più ampio contesto nazionale ed internazionale e consentirà agli studiosi accademici di presentare le proprie ricerche a un nuovo pubblico in un contesto specifico di paesaggio. Attraverso il rapporto con gli attori locali del paesaggio e la contaminazione tra attività accademiche convenzionali ed altri eventi tematici (percorsi in loco, film, mostre ecc.), i seminari offriranno una concreta opportunità per diffondere una maggiore “sensibilizzazione” sul paesaggio (ELC, Ch.II-Art 6).
Presentazione
In molti paesi europei il patrimonio culturale locale sta diventando un driver potente per lo sviluppo di varie attività economiche, molte delle quali legate al turismo. La gestione ed il libero accesso al patrimonio culturale costituiscono un’importante sfida per la democrazia territoriale e per la conservazione delle risorse nelle quali le comunità locali si identificano. Per questo è utile promuovere modelli di turismo realmente compatibili con le potenzialità dei territori, che tengano in considerazione alcuni fondamentali presupposti:
a) La necessità di una profonda conoscenza del patrimonio culturale, sotto tutti i punti di vista; b) la consapevolezza e la partecipazione della popolazione locale nella protezione del patrimonio culturale in ogni processo di valorizzazione e di attività economica che lo coinvolge. c) l’accesso a strumenti ICT innovativi e creativi per progettare soluzioni turistiche a basso impatto ambientale e ad alto coinvolgimento delle identità locali.
Questo seminario Uniscape En-route vuole indagare come sia possibile aumentare l’identità culturale locale promuovendo un turismo culturale sostenibile ed integrato nello sviluppo dei territori attraverso la conoscenza, la rappresentazione e la valorizzazione del paesaggio e dei siti archeologici. Uno degli obiettivi principali di “Landscape & archaeology” è quello di condividere e confrontare buone esperienze e pratiche nei diversi settori interessati dal turismo, nell’uso e conservazione del paesaggio e del patrimonio archeologico, nella formazione e promozione della consapevolezza.
I diversi seminari organizzati costituiscono un’arena favorevole in cui condividere le migliori pratiche e le esperienze che i vari attori (ricercatori, studiosi, progettisti, PMI) presenteranno, con particolare interesse a condividere precondizioni e risultati quali indicatori specifici, misurabili, raggiungibili, realistici e temporali; ovvero SMART. Il seminario “Landscape & archaeology” si occuperà dei seguenti quattro topic.
Smart Landscape
Il concetto di Smart Landscape interessa in particolare il territorio rurale, in ragione del crescente interesse che sta assumendo il ritorno alla terra improntato verso nuovi modelli gestionali “intelligenti”, capaci di abbinare le nuove tecnologie con la conservazione delle risorse rurali (paesaggio, biodiversità, qualità e sicurezza alimentare), e con la necessità di sviluppare le attività agricole multifunzionali (servizi all’ambiente, servizi ecologici, servizio sociali e culturali) esercitate dalle aziende agricole sia nell’ambito delle aree rurali tradizionali sia nei nuovi contesti più indefiniti delle aree periurbane e di frangia urbana.
Questo concetto si affianca a quello di “Smart Cities” riferito alle aree urbane, il quale è ulteriormente allargabile a quello di “Playable city”, ovvero di città creativa e attrattiva, capace di coinvolgere sia le proprie risorse che i cittadini in un processo di riappropriazione partecipata dei luoghi.
Riprendendo le odierne esperienze del Bristol city Council e dell’ultima Biennale del paesaggio, si osserva come oggi all’aspetto funzionale e tecnologico del territorio si contrappone quello creativo e talentuoso, con una pervasività ed appropriazione collettiva dello spazio che peraltro risponde perfettamente alle indicazioni della C.E.P. Il paesaggio diventa davvero il teatro delle nostre azioni.
Negli ultimi anni sembra possibile promuovere uno sviluppo locale, a partire dal complesso materiale e immateriale culturale e dagli strumenti ICT, aumentando la competitività e l’attrattiva delle zone rurali, delle aree suburbane o delle città. Patrimonio e identità culturale diventano un catalizzatore per la creatività e l’innovazione.
ARCHEOLOGIA e documentazione digitale
Il concetto di smart archaeology va ad inserirsi in un complesso quadro riguardante l’intero processo di conservazione, valorizzazione e fruizione dell’evidenza archeologica, aspetti strettamente connaturati. Negli ultimi tempi, le testimonianze e i resti archeologici sono stati coinvolti in diversi tipi di indagine: dall’archeologia preventiva, allo scavo archeologico per giungere all’archeologia virtuale o cyberarchaeology.
Il seminario vuole condividere esperienze di turismo sostenibile e salvaguardia del patrimonio archeologico e analizzare sinergie createsi tra partner interessati alla tutela e divulgazione del bene (soprintendenze, enti di ricerca, amministrazioni, sponsor, cooperative). Parimenti è interessante indagare come la comunicazione del dato archeologico attraverso i nuovi sistemi digitali di informazione (modello 3D, ricostruzione 3D, VR & AR) e l’archeologia sperimentale permettano una interazione notevole tra fruitore e bene. Essa favorisce una maggior comprensione del manufatto reale, creando un diretto “rapporto emozionale” col medesimo, sia in situ che in remoto. Simili tecnologie risultano efficaci nello studio e divulgazione di ogni dato archeologico, dal singolo manufatto fino ad un più ampio paesaggio culturale.
Nel recepimento delle politiche UE nei settori industriali e creativi (Libro verde sul potenziale delle industrie culturali e creative), alcuni approcci riguardano la digitalizzazione e la virtualizzazione del patrimonio archeologico. Secondo l’idea di paesaggio e reperto archeologico come patrimonio, nuova vita può nascere da nuove funzioni e valori purchè se ne garantisca la sostenibilità.
Smart Industrial Archaeology
I processi di rinnovamento tecnico e produttivo, e a volte di vera e propria deindustrializzazione, che interessano le moderne società industriali pongono all’ordine del giorno il problema della gestione e della valorizzazione dei numerosi spazi e dei rilevanti patrimoni culturali connessi alle attività economiche. Questo vasto complesso di siti proto e paleoindustriali, infrastrutture, impianti manifatturieri dismessi è particolarmente denso lungo le vie di comunicazione tradizionali e i tracciati tradizionali. Specie quando risale ad epoche più antiche e in un paese di industrializzazione piuttosto tardiva come l’Italia, questo patrimonio produttivo è intimamente legato all’agricoltura e alla ruralità e si collega ad un vasto patrimonio immateriale di saperi, tradizioni e identità produttive locali. Un recupero attento a mantenerne la riconoscibilità e a non snaturarne i caratteri costruttivi, potrebbe ridare a questi luoghi del lavoro del passato – cartiere, fornaci, mulini, magazzini per le merci, dogane, ecc. – nuove funzioni sociali, contribuendo a stimolare il turismo e a preservare una componente importante dell’identità culturale e del paesaggio di molti territori.
Valorizzazione sostenibile del patrimonio e distretti culturali
L’uso e la valorizzazione del patrimonio culturale devono affrontare le sfide dell’impatto economico e del turismo sostenibile. Queste attività economiche sono oggi in aumento, grazie allo sviluppo di imprese a base culturale fortemente integrate ai territori e ad esse vengono sempre più spesso applicate tecniche di management nuove, orientate al turismo delle esperienze.
La discussione sui punti di forza e di debolezza dei distretti extraurbani culturali (E-UCD), diffusi soprattutto nei Paesi del Mediterraneo, è centrale in questo seminario Uniscape En-route. Il concetto di distretto culturale non si riferisce esclusivamente ai territori agricoli, ma anche alle piccole o medie città che sono importanti in termini di patrimonio e di tradizione. I territori extraurbani si distinguono per i paesaggi di pregio, per le colture tradizionali e le produzioni enogastronomiche (DOC, DOCG, IGP, ecc.) e negli ultimi anni sono diventati meta di turisti culturali, interessati a una vacanza che unisca divertimento, cultura, relax e anche una cucina raffinata.
Le migliori pratiche a sostegno di questo settore mostrano spesso un partenariato pubblico-privato con alcune piccole e medie imprese impegnate nella tecnologia, nell’industria culturale e nella valorizzazione del patrimonio rurale, sviluppando il concetto di distretto culturale evoluto. Il paesaggio e l’identità culturale diventano un forte legante nei distretti culturali, superando la frammentazione delle iniziative e la molteplicità e la dispersione geografica di enti e istituzioni.
In particolare poiché strategie di sviluppo regionale e locale sono riuscite nell’integrazione di molti settori, il seminario En-route riguarderà: promozione del patrimonio culturale per uso aziendale; sviluppo di infrastrutture digitali e servizi culturali a sostegno turismo sostenibile; raggruppamento di imprese locali e collaborazioni tra le industrie culturali e creative (ICC) e l’industria, creazione di laboratori di innovazione; sviluppo della cooperazione transfrontaliera per strategie di gestione delle risorse naturali e culturali basata su tecnologie dell’informazione.
Antonio Monterroso. Vitruvio e il teatro latino tra teoria e prassi costruttiva
Quale rapporto esiste effettivamente tra le norme vitruviane sulla costruzioni dei teatri latini trascritte da Vitruvio nel De Architectura e la prassi costruttiva corrente nell’architettura romana? Quale è stata l’influenza del De Architectura nell’evoluzione delle tipologie del teatro romano? Quali sono i teatri dove è possibile riscontrare una chiara influenza vitruviana?
Questi i temi affrontati dal Prof. Antonio Monterroso,
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FANUM FORTUNAE E IL CULTO DELLA DEA FORTUNA
Fano, 29 ottobre 2015
L’odierna città di Fano nasce come antica Fanum Fortunae, dal nome di un mitico tempio dedicato alla dea Fortuna, probabilmente eretto a testimonianza della battaglia del Metauro nell’anno 207 a.C. e di cui non si conserva traccia. Fortuna è un’antica divinità italica, dea del caso e del destino, più tardi identificata con la greca Τύχη. Il suo culto era praticato anche presso i Romani.
Con questa giornata di studi dedicata alle più antiche radici della città il Centro Studi Vitruviani ha voluto rendere omaggio a Mario Luni, già membro del Comitato scientifico e profondamente legato, affettivamente e scientificamente, alla città adriatica, da lui a lungo studiata nei suoi più significativi esiti di età augustea e vitruviana.

PROGETTO ARCHEOFANO – VITRUVIO
Il Centro Studi Vitruviani ha presentato a Fano Venerdì 12 giugno 2015, alle ore 17.00, presso la Mediateca Montanari, in piazza Amiani a Fano, i risultati del Progetto “ArcheoFano: Vitruvio”, nato un anno e mezzo fa, grazie ad un finanziamento dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Pesaro e Urbino e ad una apposita convenzione sottoscritta dalla stessa Provincia con l’Università Politecnica delle Marche, la Soprintendenza archeologia delle Marche, dal Comune di Fano e il Centro Studi Vitruviani.
Presentati gli esiti delle indagini condotte, con varie metodiche strumentali, su diverse aree cittadine, al fine di approfondire la conoscenza della città romana e con l’obiettivo di aggiornare, sulla base di dati scientifici esatti, la pianta archeologica della città e di predisporre un database (GIS) archeologico, utile per gli studi accademici di settore, per la promozione turistica e anche per la gestione urbanistica della città.
Presenti il sindaco del Comune di Fano Massimo Seri e il vice sindaco e assessore alla cultura Stefano Marchegiani che ha illustrato i programmi dell’amministrazione comunale in merito agli sviluppi futuri del progetto presentato. Dopo i saluti del segretario del Centro Studi Vitruviani Dino Zacchilli, il prof. Paolo Clini, coordinatore scientifico del Progetto, ha raccontato il lavoro svolto avvalendosi anche dei contributi di Valeria Purcaro, Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, Massimo Gasparini, Centro Studi Vitruviani, Eva Malinverni, Università Politecnica delle Marche.
Per il Centro Studi Vitruviani è stata anche l’occasione per proporre alla città e all’Amministrazione Comunale di estendere il progetto a tutte le aree del centro storico non ancora indagate, come la piazza XX settembre, la corte malatestiana, ecc., e per fare i rilievi laser dell’Arco, delle mura augustee e degli altri resti archeologici, al fine di completare il database (gis) archeologico e di raccogliere e produrre tutto il materiale utile ad allestire uno spazio in cui proporre la ricostruzione virtuale della città romana, che sarebbe un elemento innovativo e fortemente attrattivo per cittadini, studiosi e turisti.
L’incontro è stato arricchito dall’allestimento negli spazi della Mediateca di alcune postazioni multimediali grazie alle quali il pubblico ha avuto accesso ai contenuti digitali del Progetto ArcheoFano-Vitruvio ed ha potuto godere di alcuni esempi di realtà virtuale e realtà aumentata, applicata ai beni culturali. Il tutto grazie al supporto del DICEA dell’Università Politecnica delle Marche e in collaborazione con la MeMo,
Il Centro Studi Vitruviani va ad EXPO2015
Il Centro Studi Vitruviani è presente con la Regione Marche nelle iniziative legate ad Expo; ci potrete trovare nei seguenti spazi:
Aereoporto delle Marche Raffaello Sanzio dal 27/05/2015
Spazio Diamond di Porto Sant’Elpidio dal 31/05/2015
Spazio Elica di Milano dal 30/05/2015
Data di Urbino dal 30/05/2015.
In mostra diversi contenuti provenienti dalla mostra fanese “Perfecto e Virtuale: l’uomo vitruviano di Leonardo”.

FANO E VITRUVIO
Si è svolta a Fano, sabato 28 marzo 2015, alle ore 10,30, nella Sala della Fondazione della Cassa di Risparmio, in via Montevecchio, l’iniziativa del Centro Studi Vitruviani dal titolo “Fano e Vitruvio. Dal teatro romano alla via Flaminia, nuovi riscontri”.
La presentazione delle tesi di dottorato in “Architettura classica e Studi Vitruviani. Analisi, rappresentazione, comunicazione e tutela”, dei dottori di ricerca Daniela Amadei, Massimo Gasparini e Marco Proietti, è stata introdotta dal prof. Paolo Clini, coordinatore del Curriculum di Dottorato. Il presidente del CSV Luciano Filippo Bracci ha presentato gli ospiti e coordinato gli interventi; il primo quello del segretario generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, dott. Vittorio Rosati che ha fatto gli onori di casa. Dopo di lui il sindaco Massimo Seri ha espresso la volontà dell’amministrazione di investire sulla
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