Bramante non fece “né la più bella, né la più artificiosa architettura di questa”. La scala a lumaca del palatium innocenziano-roveresco del Belvedere Vaticano
L’Erma di Bretschneider, 2024
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INDICE
Prefazione di Barbara Jatta
1«vedendo et designando li fabrigi el fa dal palazo fino a Belvedere»: i contributi storiografici sulla lumaca tra XX e XXI secolo
1.1. Breve descrizione della scala a lumaca e premessa metodologica
1.2. I fondamenti della storiografia contemporanea
1.3. I contributi storiografici La frammentaria cronologia cinquecentesca
Giulio II committente (?)
L’autografia
La funzione: una scala per il «giardino delle statue»?
Il linguaggio architettonico e la tecnica costruttiva
2. «cosa condotta con somma grazia e con artifizio certo eccellente»: il rilievo e la caratterizzazione delle colonne
2.1. Le fondamenta
2.2. Nuove misurazioni
Premesse metodologiche
Misure e osservazioni geometriche
2.3. Caratterizzazione delle colonne
3. «pulcherrimam acclivem cochlidem [Bramante] extruxit»: le fasi del cantiere, Giulio II committente, Bramante, la torre «fontana», i genera e le tecniche costruttive
3.1. Fasi del cantiere
Preesistenze
1512-1532/1537
1537-1564: il completamento della lumaca
Trasformazioni tra XVIII e XX secolo
3.2. Modelli e riferimenti tipologici per la committenza della scala: Giulio II, tra Avignone e Roma
1474-1503: Avignone
1503-1513: Roma
3.3. L’autografia bramantesca
3.4. La funzione delle lumaca
L’ingresso al cortile delle Statue
La «fontana molto abbodante di acque»
3.5. Il linguaggio e le tecniche costruttive
Le colonne
4. «Diodoro Siculo dice che furono ritrovate da Archimede presso a Spagnoli»: matrici culturali e concettuali delle scale coclidi
4.1. Breve genealogia (costruttiva) delle chiocciole
4.2. Introduzione delle coclidi «Egittie» a pozzo centrale
4.3. Elaborazione del motivo colonnato nel tardo Quattrocento
Indice dei nomi e dei luoghi
Bibliografia
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Collocazione: ARCHIT DiSaM Bra
