FANO E VITRUVIO

Si è svolta a Fano, sabato 28 marzo 2015, alle ore 10,30, nella Sala della Fondazione della Cassa di Risparmio, in via Montevecchio, l’iniziativa del Centro Studi Vitruviani dal titolo “Fano e Vitruvio. Dal teatro romano alla via Flaminia, nuovi riscontri”.

La presentazione delle tesi di dottorato in “Architettura classica e Studi Vitruviani. Analisi, rappresentazione, comunicazione e tutela”, dei dottori di ricerca Daniela Amadei, Massimo Gasparini e Marco Proietti, è stata introdotta dal prof. Paolo Clini, coordinatore del Curriculum di Dottorato. Il presidente del CSV Luciano Filippo Bracci ha presentato gli ospiti e coordinato gli interventi; il primo quello del segretario generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, dott. Vittorio Rosati che ha fatto gli onori di casa. Dopo di lui il sindaco Massimo Seri ha espresso la volontà dell’amministrazione di investire sulla valorizzazione del teatro romano e del museo archeologico cittadino. Infine il rettore dell’Università Politecnica della Marche prof. Sauro Longhi, e il rettore dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” prof. Vilberto Stocchi, hanno portato i loro saluti e confermato il proprio impegno nel sostegno alla ricerca in ambito universitario, sottolineando l’importanza di consolidare una sinergia tra gli atenei del territorio.

 

L’incontro ha visto la partecipazione di un nutrito pubblico di interessati tra cui anche numerosi studenti universitari e del liceo scientifico Torelli di Fano.

 

I neodottori di ricerca hanno presentato i temi affrontati nelle loro tesi, inerenti la tutela e la valorizzazione del patrimonio archeologico e storico della città di Fano e del suo territorio.

Nello specifico Daniela Amadei nella sua tesi dal titolo “L’ordine e la geometria nel teatro antico. Diffusione e fortuna del De Architectura di Vitruvio. Caso studio: il teatro romano di Fanum Fortunae”, riscontra interessanti concordanze tra la teoria vitruviana espressa nel trattato e la prassi costruttiva del teatro di Fano, elementi che aggiungono fondati motivi di riflessione sulla presenza dell’architetto Vitruvio nella nostra città. L’utilizzo di nuove tecnologie di rilievo ha portato a una prima ricostruzione tridimensionale del teatro romano, mostrandone le potenzialità di applicazione in ambito archeologico e museale. Sono inoltre stati presentati alcuni risultati dei rilievi effettuati nell’ambito del progetto ArcheoFano che hanno permesso una lettura unitaria delle diverse quote della città romana.

 

Massimo Gasparini nella sua ricerca, dal titolo “Interventi infrastrutturali e recenti scoperte di edilizia pubblica augustea lungo la Via Flaminia nell’area medioadriatica”, si concentra sull’analisi dei complessi architettonici di pubblico interesse di età augustea conservatisi nel territorio e nelle città romane (Forum Sempronii, Colonia Iulia Fanestris, Colonia Iulia Felix Pisaurum) attraversate dalla Via Flaminia, con particolare attenzione all’area forense dell’antica Forum Sempronii. Lo studio mette in evidenza in particolare le analogie e le diversità tra la realtà archeologica e la prassi costruttiva riportata nel De Architectura e le motivazioni storiche e ideologiche dell’imponente intervento edificatorio di impronta augustea.

Marco Proietti, con la tesi “Corsi e ricorsi del Classico. Verso la definizione di uno stile architettonico nazionale nel ventennio tra le due guerre”, approfondendo il tema dell’architettura della scuola romana tra le due guerre affronta il tema della fortuna del classico e della sua rinascita nell’architettura del Novecento, in un percorso tra architettura costruita e architettura pensata dove anche le manifestazioni più moderniste possono essere ricondotte a canoni classici.

È seguito un dibattito cui ha preso parte anche uno dei massimi esperti di Vitruvio a livello internazionale, il prof. Antonio Corso, giunto appositamente da Atene, dove risiede.

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01/03/2015 alle 12:00