Progetto ArcheoFano
ALLA RICERCA DELLA BASILICA DI VITRUVIO
Le origini della città di Fano e il suo preziosissimo patrimonio monumentale, la pianta archeologica della città, il disegno urbano dell’area forense di Fanum Fortunae e la possibile scoperta dei resti della “Basilica di Vitruvio” sono al centro del progetto “ArcheoFano – Vitruvio”, presentato dalla Provincia di Pesaro e Urbino dall’Università Politecnica delle Marche (Dipartimento di Ingegneria Civile
Edile e Architettura – Dicea) e finanziato per 20mila euro nell’ambito del programma “Centoborghi”.
L’interessante iniziativa riunisce, oltre a Provincia e Università, anche la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche, il Comune di Fano ed il
Centro Studi Vitruviani, tutti soggetti interessati a promuovere la conoscenza e la valorizzazione della componente archeologica del territorio di Fano.
L’operazione procederà con una serie di rilievi e di indagini per aggiornare e definire meglio i confini della pianta urbana, attraverso un “georadar”, una metodologia non invasiva, che, analizzando le riflessioni di onde elettromagnetiche trasmesse nel terreno, permette di rilevare evidenze archeologiche fino a 6/7 metri di profondità nelle aree del chiostro del Monastero Benedettine, in Piazza Avveduti/Piazza Costa e nel giardino interno tra via Nolfi e via Vitruvio.
“Al di là di trovare o no i resti della Basilica di Vitruvio, che comunque sarebbe una scoperta straordinaria sia per la città che per l’intera comunità scientifica, – ha sottolineato Paolo Clini responsabile del progetto sia come Università Politecnica delle Marche che come coordinatore del comitato scientifico del Centro Studi Vitruviani – il progetto porterà in ogni caso risultati positivi che ci permetteranno di ricostruire l’assetto dell’area monumentale fanese.
” Sia l’assessore provinciale Davide Rossi che il vicesindaco di Fano Maria Antonia Cucuzza sono concordi nell’affermare che reperire 20mila euro e metterli a disposizione per un’azione importante di ricerca archeologica nella città, può avere grande valenza culturale e turistica.
L’Università Politecnica delle Marche metterà a disposizione delle istituzioni nuove tecnologie e strumentazione all’avanguardia, tra cui il “Gis”, sistema informativo geografico a contenuti archeologici. Le indagini con il “georadar” partiranno in primavera, quando il tempo permetterà di avere terreni più asciutti, mentre la parte storiografica e di ricerca è già stata avviata.
La convenzione prevede la realizzazione, il coordinamento e la direzione scientifica a cura del Dicea, il sostegno economico della Provincia, la partecipazione alla direzione scientifica e pubblicazione dei risultati da parte della Soprintendenza e la messa a disposizione dei luoghi da parte del Comune di Fano. Il Centro Studi Vitruviani garantirà supporto logistico e segreteria, collaborando con il Dicea nella ricerca di fonti archivistiche e realizzazione di indagini e pubblicazioni, avvalendosi anche della collaborazione dell’Università di Urbino attraverso la dottoressa Valeria Purcaro.